
Implementing Precision Medicine in cancer care – May, 17th 18th 2019
Personalizing cancer medicine depends on the implementation of personalized diagnostics and therapeutics. Detailed genomic screening is likely to play a central role in this. Personalized Medicine has been widely depicted as a striking innovation, that is able to reform the standard approach to disease management, replacing the one-size-fits-all scheme of medicine with a single-patient-sized medical intervention…
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Roma, 18 maggio 2019 – di IRMA D’ARIA
Oncologia di precisione, al via ricerca per studiare la profilazione genetica dei tumori
Roma, 18 maggio 2019 – di MICHELA COLUZZI
VIDEO | Oncologia di precisione, uno studio innovativo per individuare le caratteristiche molecolari della malattia
Roma, 20 maggio 2019 – Redazione Nurse Times
“Carta d’identità” molecolare dei tumori: al via uno studio italiano

Presentato al Policlinico Umberto I di Roma il Polo di Immuno Oncologia di Sapienza
di Paolo Marchetti
Alla presenza del Magnifico Rettore, Prof. Eugenio Gaudio, dei Presidi delle due Facoltà, Prof.ssa Antonella Polimeni e Prof. Carlo Della Rocca e del Direttore Generale, Dott. Vincenzo Panella, è stato presentato dal Prof. Marchetti il Polo di ImmunoOncologia di Sapienza. Tra i molti ospiti di rilievo, importante la presenza del Direttore Generale degli IFO, Dott. Francesco Ripa di Meana, e del Direttore Scientifico, Prof. Gennaro Ciliberto, a testimonianza della stretta collaborazione tra Università e IRCCS nel processo di innovazione dell’offerta oncologica della Regione.
Nuove opportunità per i Pazienti, per la ricerca, la didattica e l’assistenza. Presentati, oltre agli obiettivi del progetto, anche nuovi studi, uno dei quali in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità sulla immunoterapia con utilizzo di TILs prelevate dal Paziente e espanse in vitro nei laboratori di FabioCell dell’ISS. La Prof.ssa Marianna Nuti ha illustrato il programma e i risultati del Master in ImmunoOncologia, primo in Italia e giunto alla sua terza edizione.
Ha concluso i lavori il Prof. Lorenzo Galluzzi, direttore del laboratorio di ricerca presso il Dipartimento di Radiologia Oncologica del Weill Cornell Medical College di Manhattan, New York.
Rassegna Stampa

ONCOFERTILITÀ: work in progress
Direttore Scientifico: Prof. Paolo Marchetti
Coordinamento Scientifico: Dott. Andrea Botticelli, Dott.ssa Mariavita Ciccarone
Le nuove frontiere della medicina hanno aumentato in maniera rilevante la sopravvivenza al cancro. I pazienti guariti desiderano tornare alla normalità anche se spesso con effetti collaterali delle terapie.
Una delle conseguenze più dolorose è l’infertilità. Oggi, nei paesi occidentali, solo il 4% dei malati oncologici usufruisce di una consulenza sulla possibilità di preservare la fertilità prima di iniziare i trattamenti senza influenzarne l’efficacia. Questa percentuale si abbassa ulteriormente per le malattie croniche invalidanti. I medici hanno un ruolo fondamentale nella diffusione di questo messaggio. Ormai alcune tecniche di preservazione non sono più considerate sperimentali e quindi dal punto di vista etico è ingiusto, e dal punto di vista giuridico è pericoloso, non dare al paziente un’informazione dettagliata e completa in questo campo. La giurisprudenza si è spesso pronunciata in questo senso (citiamo ad es. la sentenza della Corte di Cassazione del 14 marzo 2006 n.5444, che configura tale omissione come “inadempimento del medico all ’obbligo di informare il paziente in modo adeguato, circa i possibili effetti collaterali della cura”). L’accesso alla preservazione della fertilità rientra nel più ampio campo delle terapie di supporto, anche psicologico che riveste sempre più un ruolo fondamentale per aiutare il paziente a uscire dalla malattia non solo dal punto di vista strettamente medico, ma anche psicologico. Il paziente guarito guarda alla qualità della propria vita. Pertanto, un supporto psicologico che aiuti a pianificare la vita in una prospettiva di normalità dopo le cure appare di fondamentale importanza, tanto quanto la cura stessa. E’ dimostrato che la preservazione della fertilità rappresenta anche un’importante motivazione per aderire in maniera più convinta al percorso terapeutico.
Obiettivi
Divulgare la conoscenza dei medici sulle nuove frontiere nel campo della preservazione della fertilità, nei pazienti affetti da patologie oncologiche e onco-ematologiche o da malattie croniche invalidanti.
Gli operatori che avranno seguito il corso acquisiranno le competenze necessarie a garantire una presa in cura globale del paziente, oltre la mera cura della patologia, a tutela della qualità della vita dopo la guarigione. La competenza acquisita durante la frequenza del corso ridurrà inoltre i rischi giuridici di una incompleta informazione.
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Presentazione del progetto di ricerca: Carta d’identità del Paziente
La conoscenza sempre più approfondita del profilo molecolare delle neoplasie e delle vie connesse al metabolismo deifarmaci ha dato la consapevolezza all’oncologo di quanto complessa sia la scelta della strategia terapeutica nel pazienteoncologico, specialmente se politrattato per altre patologie concomitanti. D’altra parte, in uno scenario terapeuticosempre più ricco di possibilità innovative è necessario avere degli strumenti in grado di aiutare i pazienti ed i loro medici curanti a riconoscere possibili maggiori fragilità, determinate dalle proprie caratteristiche individuali, per garantire un migliore acceso alle cure. Sebbene le tecnologie a disposizione siano sempre più avanzate e diffuse, manca ancora una loro piena condivisione, indipendentemente dalla specialità medica. Spesso le prescrizioni vengono effettuate da medici diversi per curare varie patologie e non è sempre semplice riconciliare tutte le prescrizioni in un contesto unitario.La possibilità di avere una “carta di identità terapeutica del paziente”, focalizzata sul profilo di biochimica funzionale subase genomica e fenotipica, sulle interazioni tra i farmaci, oltre che sulle caratteristiche molecolari della neoplasia, potrebbe rappresentare una occasione unica di personalizzazione dinamica e integrata della terapia medica, capace di ridurre costi inutili e sofferenze evitabili.
Il nostro obiettivo è, pertanto, quello di creare una Carta di Identità (Patient DDi: Patient drug-drug interaction ID) utile al Paziente e ai suoi medici, in cui saranno fornite le seguenti informazioni :
- Profilo biochimico-funzionale su base genomica delle proteine coinvolte nel metabolismo dei farmaci presenti nella terapia di ogni singolo Paziente.
- Interazioni note ed attese tra i diversi farmaci già assunti dal paziente.
- Indicazioni volte a rendere meno rischiosa e più efficace l’introduzione di eventuali nuovi farmaci osupplementi/integratori.
RASSEGNA STAMPA
- Federfarma – 19 ottobre 2018 – Tumori: allo studio Carta d’Identità del paziente. Contiene tutte le informazioni, contro i rischi interazione farmaci
- La Repubblica, OncoLine – 25 ottobre 2018 – In arrivo la “Carta d’identità terapeutica del paziente”
- SkyTG24 – 25 ottobre 2018 – Tumori, in arrivo la ‘carta d’identità terapeutica’ del paziente
- ANSA.it, Salute&Benessere – 25 ottobre 2018 – Tumori, allo studio Carta d’identità terapeutica del paziente
- quotidianosanità.it, Scienza e Farmaci – 25 ottobre 2018 – Medicina personalizzata. Presentato progetto per ‘Carta d’identità terapeutica del paziente’
- ADNKRONOS – 25 ottobre 2018 – Nasce la ‘carta d’identità terapeutica’
- Panorama della sanità – 25 ottobre 2018 – Medicina personalizzata: in arrivo la “Carta d’Identità terapeutica del paziente”
- medinews – 25 ottobre 2018 – Medicina personalizzata: Italia all’avanguardia nel mondo in arrivo la “Carta D’Identità Terapeutica del paziente”
- 65 per ricominciare – 26 ottobre 2018 – Carta d’identità del paziente. Uno strumento utile di riconciliazione terapeutica per i 7 milioni e mezzo di over 65 anni che assumono dai 5 ai 10 farmaci al giorno
- healthdesk – 26 ottobre 2018 – Medicina personalizzata: in arrivo la carta d’identità terapeutica del paziente
- Medicina e Informazione – Progetto di Ricerca “Carta d’Identità Terapeutica del Paziente”
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Ubi maior minor docet – L’immunoterapia
13 dicembre 2018
Oratorio di Santa Caterina Via Monserrato, 111 – Roma
L’immunoterapia sta sconvolgendo la sopravvivenza dei nostri Pazienti e gli algoritmi di trattamento trasversalmente su tutte le patologie.
Le conoscenze di immunoterapia e i recenti risultati delle sperimentazioni cliniche devono inserirsi nella nostra pratica in modo critico e consapevole.
L’ evento “UBI MAIOR MINOR DOCET “ vuole rappresentare un momento di confronto diretto in cui il ruolo dei key opinion leaders e degli oncologi più giovani sarà completamente capovolto.
I key opinion leaders presenteranno casi clinici complicati e forniranno spunti di riflessione e approfondimento a cui dovranno rispondere gli oncologi più giovani.

Target Therapy
11 Dicembre 2018 – Roma
Direttore Scientifico: Prof. Paolo Marchetti
La target therapy si inserisce perfettamente nell’orizzonte della medicina personalizzata e lo studio delle mutazioni genetiche sul tessuto tumorale o sul campione di sangue (CTC o cfDNA) stanno rivoluzionando lo scenario dell’approccio terapeutico dei pazienti oncologici. Nella pratica clinica, l’uso di terapie target guidate dalla valutazione della mutazione ha cambiato radicalmente la sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma mammario, NSCLC, melanoma, cancro del colon-retto, carcinoma del polmone.
La possibilità di utilizzare nel migliore dei modi questi nuovi farmaci, nuove associazioni e nuove sequenze terapeutiche richiede una conoscenza non solo delle sperimentazioni cliniche ma anche dei meccanismi molecolari alla base dei principali pathways.
In questo complesso scenario si inserisce questo convegno – share the experience sulla Target Therapy, con l’obiettivo, attraverso uno scambio continuo tra discenti e docenti, di fornire le basi di biologia mole- colare e dei nuovi studi clinici per potersi districare criticamente in questo sorprendente mondo.