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workshop: neoplasie renali

2° WORKSHOP: NEOPLASIE RENALI 3.0

Lo scenario terapeutico delle neoplasie renali ha subito in questi ultimi anni un incredibile arricchimento, che va dalle terapie a bersaglio molecolare più studiate (anti- VEGF, anti-mTOR), a quelle di più recente introduzione (anti-MET, anti RET, anti-FGFR) fino alla immunoterapia (anti-PD-1, anti-PD-L1, antiCTLA-4). Quest’ultima si è dapprima attestata come possibile scelta terapeutica di seconda linea nei pazienti progrediti ad anti-VEGF-TKI ed ora promettente opzione terapeutica anche nelle fasi iniziali della malattia. Infatti, i risultati dei più recenti trials clinici sulla combinazione immunoterapica di anti-PD-1 e anti CTLA4, nonché tra farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapia, mostrano come ripristinando un’efficiente risposta immunitaria contro le cellule tumorali ed instaurando una memoria immunologica sia possibile non solo ottenere una migliore risposta radiologica ma anche una più lunga sopravvivenza, libera da progressione e sopravvivenza globale. Nonostante ciò, il ruolo delle terapie a bersaglio molecolare rimane di fondamentale importanza, in particolare in quei pazienti che per caratteristiche clinico patologiche, localizzazioni di malattia e comorbidità, potrebbero avere maggiore beneficio dall’utilizzo di un inibitore tirosinkinasico (TKI). La pos-sibilità di utilizzare nel migliore dei modi nuovi farmaci, nuove associazioni e nuove sequenze terapeutiche, richiede una conoscenza non solo dei dati derivanti dalle grandi sperimentazioni cliniche, ma anche della biologia di base,
dei complessi pathway molecolari coinvolti, dell’immunologia dei tumori e delle problematiche metodologiche legate ai nuovi criteri di risposta ed ai nuovi end points. In questo complesso scenario si inserisce “NEOPLASIE RENALI 3.0
dalle linee guida alla pratica clinica”, con l’obiettivo di fornire un approccio pratico alla gestione delle neoplasie renali, inquadrando i nuovi risultati nella quotidiana pratica clinica e fornendo spunti di riflessione utili a superare snodi decisionali alla base della scelta terapeutica. Inoltre, facendo riferimento ai più recenti dati di letteratura, si cercherà di comprendere meglio quali sono le strategie di combinazione più innovative e che permetteranno di raggiungere i migliori risultati clinico-terapeutici nelle neoplasie renali. In tal senso, il congresso si propone di coinvolgere i diversi partecipanti nella stesura di un “consensus conference paper” che riassuma i temi trattati durante il congresso e fornisca gli strumenti per ideare possibili futuri scenari terapeutici.

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a pranzo con… Max Mariola Paolo Marchetti

Ali-ment-azione consapevole

a pranzo  con…

Max Mariola

Paolo Marchetti

28 settembre 2019 – Casa Fluviale

via delle Conce, 3 – Roma

ingresso solo su invito

Conferenza stampa ore 10 e 30,
Pranzo ore 13

Il 28 settembre 2019, a Roma, alle ore 10 e 30, presso la Casa Fluviale, nuova location del poliedrico ristorante Porto Fluviale, la Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP) presenta l’evento “ALI-MENT-AZIONE CONSAPEVOLE”. Uno show-cooking per sensibilizzare i pazienti oncologici e i loro famigliari all’importanza di alimentarsi in modo sano anche per mitigare gli effetti indesiderati della chemioterapia.
Lo chef mediatico Max Mariola, volto di Gambero Rosso Channel e di Rai Premium insieme al Prof. Paolo Marchetti coinvolgeranno un gruppo di pazienti oncologici e un loro familiare in un corso breve di cucina. E cosa cucineranno? Il menù prevede come antipasto una Parmigiana di Melanzane Mignon per proseguire con un Risotto Con Fumetto Di Pesce Azzurro, Spadellata di Scarola e dulcis in fundo un Arcobaleno di Bosco, frutta rossa, blu e nera. Una master-class con l’obiettivo di aumentare conoscenza e consapevolezza degli effetti che gli alimenti, e il modo di prepararli, hanno nel contrastare e mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia.
Max Mariola e il Prof. Paolo Marchetti cucineranno insieme e alla fine dello show-cooking gusteranno i cibi preparati con i partecipanti. Durante l’incontro sarà consegnato, a pazienti e familiari, un quaderno personale nel quale riportare i propri vissuti nel periodo del mese successivo all’esperienza fatta. Recenti pubblicazioni scientifiche hanno sottolineato quanto la diagnosi del cancro abbia importanti ripercussioni sulla qualità di vita del paziente e della sua famiglia.

Un approccio multidisciplinare è la migliore forma di trattamento per le persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro, e tale approccio vede il coinvolgimento di più figure professionali, oltre all’oncologo, uno psicologo, un nutrizionista, un medico di medicina generale. Questo progetto si focalizza sul trattamento non farmacologico di alcuni degli effetti secondari associati ai trattamenti oncologici e nasce dall’idea di aiutare il paziente a controllare maggiormente gli effetti collaterali attraverso percorsi guidati e condivisi di familiarizzazione e messa in pratica di modi di cucinare.

Con questa iniziativa ci si propone di:

  • modificare gli atteggiamenti e le competenze di utenti “difficili”
  • coinvolgere tutti in un clima piacevole e cooperativo
  • aiutare i pazienti a comprendere le proprie esigenze alimentari attraverso la scelta degli alimenti da un menù originale.
  • preparare un pasto “migliore” rispetto ad un pasto “peggiore” per esplorare le relazioni tra alimentazione e benessere
  • “fare la spesa”, discutere insieme le scelte degli alimenti e commentarle
  • individuare i problemi derivanti da una non adeguata consapevolezza nel mangiare e nel rapporto con il cibo (cura di sé del corpo)
  • individuare le condotte da adottare quotidianamente per la prevenzione nella cura delle complicanze
  • aiutare la persona a diventare un decisore competente.

RASSEGNA STAMPA

FIDEST Agenzia giornalistica, 23 settembre 2019Ali-ment-azione consapevole a pranzo con… Max Mariola e Paolo Marchetti

LiberoQuotidiano.it, 28 settembre 2019FMP, Ali-ment-azione consapevole con Max Mariola e Paolo Marchetti

ANSA.it, Salute&Benessere, 29 settembre 2019Alimentazione consapevole, menu gustoso quando si è malati

Il Messaggero, Giorno&Notte, 29 settembre 2019Il professor Marchetti ai fornelli con Mariola

La Repubblica, OncoLine, 01 ottobre 2019Metti un oncologo ai fornelli

Medicina e Informazione, 06 ottobre 2019Nuova iniziativa di nutrizione consapevole per i pazienti oncologici

Corriere della Sera, 10 ottobre 2019Lo show cooking contro il cancro

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Le cure simultanee oncoematologiche

Le cure simultanee oncoematologiche: passato, presente e futuro

Negli ultimi anni, l’Oncologia ha fatto molti progressi nella scoperta di nuovi farmaci a bersaglio molecolare e nella immunoterapia, il cui impiego clinico ha aumentato l’aspettativa di vita del paziente oncologico in fase avanzata, migliorando il controllo della malattia. Poiché il paziente oncologico convive a lungo con la sua malattia, è compito della medicina oncologica gestire i molteplici aspetti legati alla cronicità. In questo scenario si inseriscono le cure simultanee, il cui obiettivo principale è rappresentato dal “prendersi cura” del paziente in tutte le fasi della malattia, cercandone il recupero funzionale completo con ll miglioramento della loro qualità di vita.

Questo congresso nasce con la volontà di presentare e divulgare la storia delle cure simultanee come nuovo modello assistenziale multidimensionale, capace di integrare precocemente terapie antitumorali e cure dei sintomi legati alla terapia e alla malattia stessa, con lo scopo di soddisfare i fabbisogni sanitari, sociali e psicologici del malato e della sua famiglia attraverso la collaborazione di diversi professionisti operanti in diversi contesti assistenziali (DH, ricovero ordinario, territorio).

programma

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workshop: immunoncologia

Workshop: Immunoncologia nel tumore del polmone

L’avvento dell’immunoterapia nella cura dei tumori polmonari ha completamento modificato le aspettative di vita dei Pazienti affetti da neoplasie polmonari in stadio localmente avanzato o metastatico. Infatti, i risultati dei più recenti studi clinici mostrano come l’aggiunta dell’immunoterapia alle terapie disponibili, ripristinando un’efficiente risposta immunitaria contro le neoplasie ed instaurando una memoria immunologica, sia in grado di migliorare, oltre la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale, anche la qualità di vita dei Pazienti.

programma del workshop

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educational course

COMUNICARE IN ONCOLOGIA

I corsi educazionali si caratterizzano per la partecipazione attiva dei discenti che attraverso modalità esperenziali trasformano il ‘sapere’ in ‘saper fare’. Il corso ha l’obiettivo didattico di fornire gli strumenti comunicativi indispensabili allo sviluppo di una competenza comunicativa efficace per l’espletamento della professione medica, nella gestione degli interventi terapeutici, nei rapporti con i pazienti e i loro familiari, nella relazione con i colleghi e lo staff, nella comunicazione con i media.

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implementing precision medicine

Implementing Precision Medicine in cancer care – May, 17th 18th 2019

Personalizing cancer medicine depends on the implementation of personalized diagnostics and therapeutics. Detailed genomic screening is likely to play a central role in this. Personalized Medicine has been widely depicted as a striking innovation, that is able to reform the standard approach to disease management, replacing the one-size-fits-all scheme of medicine with a single-patient-sized medical intervention…

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Roma, 20 maggio 2019 – Redazione Nurse Times

“Carta d’identità” molecolare dei tumori: al via uno studio italiano

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università la sapienza

Immuno Oncologia Master di II livello 2018 – 2019

 

 

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congresso

Presentato al Policlinico Umberto I di Roma il Polo di Immuno Oncologia di Sapienza

di Paolo Marchetti

Alla presenza del Magnifico Rettore, Prof. Eugenio Gaudio, dei Presidi delle due Facoltà, Prof.ssa Antonella Polimeni e Prof. Carlo Della Rocca e del Direttore Generale, Dott. Vincenzo Panella, è stato presentato dal Prof. Marchetti il Polo di ImmunoOncologia di Sapienza. Tra i molti ospiti di rilievo, importante la presenza del Direttore Generale degli IFO, Dott. Francesco Ripa di Meana, e del Direttore Scientifico, Prof. Gennaro Ciliberto, a testimonianza della stretta collaborazione tra Università e IRCCS nel processo di innovazione dell’offerta oncologica della Regione.
Nuove opportunità per i Pazienti, per la ricerca, la didattica e l’assistenza. Presentati, oltre agli obiettivi del progetto, anche nuovi studi, uno dei quali in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità sulla immunoterapia con utilizzo di TILs prelevate dal Paziente e espanse in vitro nei laboratori di FabioCell dell’ISS. La Prof.ssa Marianna Nuti ha illustrato il programma e i risultati del Master in ImmunoOncologia, primo in Italia e giunto alla sua terza edizione.
Ha concluso i lavori il Prof. Lorenzo Galluzzi, direttore del laboratorio di ricerca presso il Dipartimento di Radiologia Oncologica del Weill Cornell Medical College di Manhattan, New York.


Rassegna Stampa

La Repubblica, 9 marzo 2019 – Immuno-oncologia: “Così il sistema immunitario agisce come una ‘spada’ contro il tumore”

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Oncofertilità

ONCOFERTILITÀ: work in progress

Direttore Scientifico: Prof. Paolo Marchetti

 

Coordinamento Scientifico: Dott. Andrea Botticelli, Dott.ssa Mariavita Ciccarone

Le nuove frontiere della medicina hanno aumentato in maniera rilevante la sopravvivenza al cancro. I pazienti guariti desiderano tornare alla normalità anche se spesso con effetti collaterali delle terapie.

Una delle conseguenze più dolorose è l’infertilità. Oggi, nei paesi occidentali, solo il 4% dei malati oncologici usufruisce di una consulenza sulla possibilità di preservare la fertilità prima di iniziare i trattamenti senza influenzarne l’efficacia. Questa percentuale si abbassa ulteriormente per le malattie croniche invalidanti. I medici hanno un ruolo fondamentale nella diffusione di questo messaggio. Ormai alcune tecniche di preservazione non sono più considerate sperimentali e quindi dal punto di vista etico è ingiusto, e dal punto di vista giuridico è pericoloso, non dare al paziente un’informazione dettagliata e completa in questo campo. La giurisprudenza si è spesso pronunciata in questo senso (citiamo ad es. la sentenza della Corte di Cassazione del 14 marzo 2006 n.5444, che configura tale omissione come “inadempimento del medico all ’obbligo di informare il paziente in modo adeguato, circa i possibili effetti collaterali della cura”). L’accesso alla preservazione della fertilità rientra nel più ampio campo delle terapie di supporto, anche psicologico che riveste sempre più un ruolo fondamentale per aiutare il paziente a uscire dalla malattia non solo dal punto di vista strettamente medico, ma anche psicologico. Il paziente guarito guarda alla qualità della propria vita. Pertanto, un supporto psicologico che aiuti a pianificare la vita in una prospettiva di normalità dopo le cure appare di fondamentale importanza, tanto quanto la cura stessa. E’ dimostrato che la preservazione della fertilità rappresenta anche un’importante motivazione per aderire in maniera più convinta al percorso terapeutico.

 

Obiettivi

Divulgare la conoscenza dei medici sulle nuove frontiere nel campo della preservazione della fertilità, nei pazienti affetti da patologie oncologiche e onco-ematologiche o da malattie croniche invalidanti.

Gli operatori che avranno seguito il corso acquisiranno le competenze necessarie a garantire una presa in cura globale del paziente, oltre la mera cura della patologia, a tutela della qualità della vita dopo la guarigione. La competenza acquisita durante la frequenza del corso ridurrà inoltre i rischi giuridici di una incompleta informazione.

 

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Fondazione per la medicina Personalizzata

Presentazione del progetto di ricerca: Carta d’identità del Paziente

La conoscenza sempre più approfondita del profilo molecolare delle neoplasie e delle vie connesse al metabolismo deifarmaci ha dato la consapevolezza all’oncologo di quanto complessa sia la scelta della strategia terapeutica nel pazienteoncologico, specialmente se politrattato per altre patologie concomitanti. D’altra parte, in uno scenario terapeuticosempre più ricco di possibilità innovative è necessario avere degli strumenti in grado di aiutare i pazienti ed i loro medici curanti a riconoscere possibili maggiori fragilità, determinate dalle proprie caratteristiche individuali, per garantire un migliore acceso alle cure. Sebbene le tecnologie a disposizione siano sempre più avanzate e diffuse, manca ancora una loro piena condivisione, indipendentemente dalla specialità medica. Spesso le prescrizioni vengono effettuate da medici diversi per curare varie patologie e non è sempre semplice riconciliare tutte le prescrizioni in un contesto unitario.La possibilità di avere una “carta di identità terapeutica del paziente”, focalizzata sul profilo di biochimica funzionale subase genomica e fenotipica, sulle interazioni tra i farmaci, oltre che sulle caratteristiche molecolari della neoplasia, potrebbe rappresentare una occasione unica di personalizzazione dinamica e integrata della terapia medica, capace di ridurre costi inutili e sofferenze evitabili.

Il nostro obiettivo è, pertanto, quello di creare una Carta di Identità (Patient DDi: Patient drug-drug interaction ID) utile al Paziente e ai suoi medici, in cui saranno fornite le seguenti informazioni :

  1. Profilo biochimico-funzionale su base genomica delle proteine coinvolte nel metabolismo dei farmaci presenti nella terapia di ogni singolo Paziente.
  2. Interazioni note ed attese tra i diversi farmaci già assunti dal paziente.
  3. Indicazioni volte a rendere meno rischiosa e più efficace l’introduzione di eventuali nuovi farmaci osupplementi/integratori.

RASSEGNA STAMPA


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